Elvis & The Sugarcanes, Rome (IT), July 18, 2010

[sweetest punch]

Tickets: http://www.listicket.it/dettaglio.php?i ... lang=IT&S=

http://roma.2night.it/articoli/arts/153 ... ivoli.html

[And No Coffee Table]

New interview to promote this show (and the canceled show in Mantua).

It is particularly difficult to read because it's all presented as a single paragraph, but it does appear to contain some news: Elvis denying reports that "American Ransom" is the name of the new album.

Noi, fan e giornalisti, siamo ancora fermi a quel “Secret, profane and sugarcane” uscito poco più di un anno fa. Lui, Elvis Costello, è già molto oltre: visibilmente eccitato da un nuovo disco che dovrebbe uscire in autunno, forse il 5 ottobre, di nuovo con T Bone Burnett alla console (“Il titolo? Non lo so ancora. Quello che circola su Internet – “American ransom”, ndr – non è corretto”) e di cui già fornisce anticipazione in concerto, da solo o con i Sugarcanes alias Jerry Douglas, Jim Lauderdale, Dennis Crouch, Mike Compton, Stuart Duncan e Jeff Taylor, la stessa formazione con cui si esibirà il 15 luglio al Palazzo Te di Mantova e il 18 luglio alla Villa Adriana di Tivoli. “E’ vero, è passato solo un anno dalla pubblicazione del disco precedente ma a me sembra molto di più. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo fatto molti concerti e il sound del gruppo è cambiato. Da ‘Secret, profane and sugarcane’ ora riprendiamo solo qualche pezzo”. E il resto? “Eseguiamo qualche cover (per esempio: l'hit di Elvis Presley “Mistery train” e “Friend of the devil” dei Grateful Dead, ndr), abbiamo aggiunto qualche brano nuovo (le cronache americane segnalano titoli come “Jimmy standing in the rain” e “Slow drag with Josephine”) e riarrangiato il mio vecchio repertorio. Chi verrà a vederci avrà delle sorprese: senza batteria, e con una formazione composta da chitarre, dobro, mandolino, violino, fisarmonica e contrabbasso è facile scambiarci per un gruppo bluegrass. Invece suoniamo più come una rock’n’roll band, il sound è molto ritmico ed elettrizzante. I musicisti che mi accompagnano sono tutti virtuosi, mi spingono a cantare vecchie canzoni come ‘Everyday I write the book’ e ‘(The angels wanna wear my) Red shoes’ in modo completamente diverso da prima. E’ come se quei pezzi assumessero una nuova vita: per me, e auspicabilmente anche per il pubblico. Sul palco sono preso da un senso di euforia, mi faccio trasportare. Di sera in sera cambiamo il repertorio, la scaletta si modifica in funzione dell’ambiente e dell’atmosfera che si crea in sala. Oggi ho la fortuna di potermi esibire in tanti contesti diversi: ci sono gli Imposters e ci sono di tanto in tanto i concerti con l’orchestra, i Sugarcanes sono una variante in più”. L’amore per il country e per la musica americana, per Elvis, risale a tempi non sospetti: tanto da ricorrere al suono indolente delle steel guitars già all’epoca del primo album “My aim is true” (1977), in piena tempesta punk e new wave… “Già, anche se allora le utilizzavo in un contesto rock, accanto ad arrangiamenti più ritmici. Mi piacciono tutti gli strumenti, purché servano a creare il feeling giusto per la musica, l’atmosfera più adatta a ciò che voglio raccontare. Nel 1981 feci un album delle mie canzoni country preferite, ‘Almost blue’ ispirandomi in parte a ciò che aveva fatto Gram Parsons ma anche alle cover registrate da Aretha Franklin. Allora capii che quel che conta nella musica è l’anima, non il genere musicale. Si tratti di country o di r&b, di ballads, di blues o di rock’n’roll. Dunque, non condivido l’opinione di chi oggi mi apparenta agli artisti di genere “Americana”. Io sono inglese, e gli strumenti che trovi nel folklore americano appartengono anche alla tradizione britannica e di altri Paesi d’Europa; sono arrivati nel Nuovo Mondo grazie ai movimenti migratori. Certe melodie vecchie di centinaia di anni e certe antiche ballate resistono nel tempo perché raccontano sostanzialmente l’essenza dell’esperienza umana. Per quanto oggi le nostre vite siano diverse da allora, certe cose non cambiano: si canta ancora di sentimenti come il desiderio o il senso di perdita, si fa musica con intenti celebrativi. Detto questo, quel che cerco di fare è di creare ogni volta una canzone nuova, non di riportarne in vita una antica. Quando adotti una forma o uno stile preesistente lo fai per raccontare una storia che hai creato tu. Molte delle canzoni che scrivo oggi, credo, pescano dal passato così come dall’attualità, cose che sono accadute o che stanno succedendo ora. Come qualunque altro autore di canzoni, regista o romanziere scelgo di ambientare le mie storie di volta in volta in diversi ambiti spaziotemporali: esplicitamente, o suggerendoli all’ascoltatore per mezzo di determinate parole o di certe sonorità”. Salta ancora fuori nella musica, questa sua “inglesità”? “Dipende dalle circostanze, sono almeno vent’anni che non vivo nel mio Paese (oggi, con la moglie Diana Krall, risiede principalmente a New York). Dunque l’Inghilterra non è ciò che mi trovo davanti quando apro la porta di casa, è più presente nella mia immaginazione che nel mio vissuto quotidiano. Viaggio molto, e questo probabilmente contribuisce a darmi una prospettiva diversa sulle cose”. Il nuovo album, par di capire, sarà molto più eterogeneo ed ecumenico: “Sì, mette meglio a frutto il rapporto che si è creato con questi musicisti, stavolta i Sugarcanes suonano insieme ad alcuni membri degli Imposters, diversi gruppi di strumentisti si avvicendano nel corso dell’album. Alcuni pezzi sono accompagnati da un’intera band completa di batteria, altri solo da una chitarra acustica e da un basso, in altri ancora abbiamo usato una sezione fiati di quattro elementi. E’ un disco meno specificamente legato a un genere musicale, ha uno spettro dinamico molto più ampio del precedente”. E i live della serie “Costello show”? “Con quelli non c’entro nulla. E’ la casa discografica, la Universal, a fare tutto. Hanno pubblicato due buoni show ma non capisco perché continuino a riciclare solo il mio primo repertorio, come se la mia carriera fosse finita dopo i primi due anni… Sarebbe molto più interessante se variassero un po’ la scelta”. Lo mettono a disagio, quelle vecchie canzoni? “Fortunatamente no. Certe cose – non tutte – che ho scritto quando avevo poco più di vent’anni suonano ancora sincere alle mie orecchie, le posso ricantare senza provare imbarazzo. Mi fa piacere che abbiano avuto un ruolo importante nella vita di altre persone. Ma il mio compito è di andare avanti, di scrivere sempre qualcosa di nuovo. Sono pochi, in fondo, i musicisti pop che hanno prodotto le cose migliori in giovanissima età. Guarda Bob Dylan: ha scritto cose brillanti quand’era ancora un teen ager, è vero, ma le cose più apprezzate hanno cominciato ad arrivare quando è diventato un giovane adulto, tra i 25 e i 26 anni. E ancora oggi procede su quello standard…Non ci sono regole, certo è che nella musica classica e nel cinema, ma anche nelle scienze o nella medicina si ritiene che i professionisti migliorino con il passare dell’età. Non si vede perché la stessa cosa non possa succedere nella pop music. Si tratta di imparare dal tempo che passa, di non fingere di essere giovani per sempre e di trovare un punto di equilibrio: crescendo si corre il rischio di diventare cinici e autocompiaciuti, ma si ha anche l’occasione di sfruttare l’esperienza acquisita”. Quel tipo d’esperienza che oggi permette a Costello di riciclarsi anche come abile intervistatore e intrattenitore televisivo, con uno show televisivo (recentemente documentato anche in Dvd) come “Spectacle”, riuscitissimo connubio di musica e parole. Un’esperienza destinata a ripetersi? “E’ stata una fortuna e un privilegio, che tutti quei grandi artisti abbiano trovato il tempo e la voglia di partecipare a un piccolo show come il nostro. La loro presenza mi ha permesso di invitare anche musicisti meno noti ma che mi stanno particolarmente a cuore.Non essendo un giornalista o un presentatore professionista ho scelto sempre interlocutori che stimolavano la mia curiosità, indipendentemente dal grado di conoscenza che avevo nei loro confronti: abbiamo avuto Smokey Robinson e Bruce Springsteen ma anche Jennie Lewis, Jesse Winchester e John Prine, un bel contrasto di stili. Stiamo cercando di pianificare la terza stagione, ma è difficile, dobbiamo trovare i musicisti e gli studi televisivi, far coincidere i nostri programmi con le agende degli ospiti. Ci sono un sacco di problemi da risolvere prima di poter rimettere in piedi lo show. Abbiamo molte idee, ma si tratta di vedere se possano concretizzarsi nei limiti di tempo e di budget che abbiamo a disposizione: come tutti, ovviamente, anche noi non abbiamo risorse infinite a disposizione”. E’ l’ora dei saluti, e dell’arrivederci all’Italia, con un’ultima curiosità. Dopo avere scoperto Mina (ricordate il “sample” sul disco “When I was cruel”, 2002?) e avere collaborato con Zucchero, ha trovato qualche altra cosa di suo gradimento, Elvis, nel panorama pop nostrano? “Mi piace molto Carmen Consoli: l’ho vista dal vivo un paio d’anni fa a New York, interpretava canzoni basate sul folk siciliano. Intrigante, com’è sempre la musica che utilizza ritmi, colori, strumentazioni, armonie e mood diversi da quelli a cui siamo abituati, producendo un’intensità che a volte il rock elettrificato fatica a raggiungere. Ho pensato che in fondo non era una cosa molto diversa da quel che faccio io, oggi che uso gli strumenti della tradizione americana per raccontare le mie storie”.

Google translation:

We, fans and journalists, we are still stuck in that "Secret, and secular sugarcane" released just over a year ago. He, Elvis Costello , is already very well: visibly excited by a new album due for release in autumn, perhaps October 5, again with T Bone Burnett at the console ("The title? do not know yet. What circulates on the Internet - "American Ransom, NDR - is incorrect") and it already provides advance in concert, either alone or with Sugarcanes alias Jerry Douglas, Jim Lauderdale, Dennis Crouch, Mike Compton, Stuart Duncan and Jeff Taylor, the same training which will perform July 15 at the Palazzo Te in Mantua and July 18 at the Villa Adriana in Tivoli. 'I know, it spent only one year after publication of the previous album but it seems to me much more. In the last year and a half we did a lot of concerts and the band's music has changed. From 'Secret, and secular sugarcane' now resume only a few pieces. " And the rest? "We do some cover (for example, the hits of Elvis Presley "Mystery Train" and "Friend Of The Devil" by Grateful Dead , ed), we added some new songs (the report chronicles American titles such as "Jimmy standing in the rain "and" Slow Drag with Josephine) and rearranged my old repertoire. Who's coming to see us have some surprises: no battery, and training consists of guitars, dobro, mandolin, violin, accordion and bass is easily mistaken for a bluegrass group. Instead we play more like a rock'n'roll band, the sound is very rhythmic and exciting. The musicians accompanying me are all virtuous, urge me to sing old songs like 'Everyday I Write the Book' and '(The Angels Want to Wear My) Red Shoes' so completely different from before. And 'as if these pieces take on a new life for me and hopefully for the audience. On stage are taken by a sense of euphoria, I do carry. Evening after evening change the repertoire, the lineup will change depending on the environment and atmosphere that is created in the room. Today I am fortunate to be able to perform in many different contexts: there are the Imposters and there are occasionally concerts with the orchestra, is a variant Sugarcanes more. "Love of country and American music for Elvis back in time no suspicions as to resort to the lazy sounds of steel guitars already at the time of the first album "My Aim Is True" (1977), in full storm punk and new wave ... "Yeah, but then use them in a rock alongside more rhythmic arrangements. I like all instruments, provided that serve to create the right feeling for the music, the atmosphere more suited to what I say. In 1981 I made an album of my favorite country songs, 'Almost Blue' based in part on what he had made Gram Parsons but also covers recorded by Aretha Franklin . Then I realized that what counts in music is the soul, not the genre. Whether it's country or r & b, to ballads, blues or rock'n'roll. So, do not share the opinion of those who today I kind of akin to artists Americana. I'm English, and tools that you find in American folklore also belong to the tradition of British and other European countries, arrived in the New World thanks to migration. Some hundreds of years old melodies and ballads resist certain time because basically tell the essence of human experience. As our lives today are different from then, things do not change: you still sings of feelings such as desire or sense of loss, celebratory music with you. That said, what I try to do is create each time a new song, not to revive an old. When you adopt an existing form or style you do to tell a story that you created. Many of the songs I write today, I believe, fishing from the past as well as from current events, things that have happened or are happening now. Like any other songwriter, novelist, director or choose to set my stories from time to time in different areas of space-time: specifically, or suggesting to the listener using certain words or certain sounds. " Skip still out in music, his "Englishness"? "It depends on the circumstances, are at least twenty years since I live in my country (today, with his wife Diana Krall, resides primarily in New York). So England is not what I am when I open the front door, is more present in my imagination that in my daily life. I travel a lot, and this probably helps to give me a different perspective on things. "The new album, it appears, will be much more diverse and ecumenical:" Yes, make better capitalize on the relationship that is created with these musicians, this time the Sugarcanes play with some members of the Imposters, several groups of instrumentalists take turns in the course of the album. Some pieces are accompanied by a full band complete with drums, others by only an acoustic guitar and low, in others we used a horn section of four elements. It 'a hard unless specifically tied to a musical genre, has a dynamic range much larger than the previous. And the live series "Costello Show '? "With those not to blame. E 'record label, Universal, to do everything. They released two good show but I do not understand why only continue to recycle my first repertoire, as if my career was over after the first two years ... It would be much more interesting if they varied a bit 'choice. " The uncomfortable, those old songs? "Fortunately not. Some things - not all - that I wrote when I was little more than twenty years still sound sincere to my ears, I can try singing again without embarrassment. I'm glad to have had an important role in the lives of others. But my job is going to write something new. Few, after all, the pop musicians who have produced the best things at a very young age. Watch Bob Dylan : brilliant things when he wrote still a teen, it is true, but things started to get more popular when he became a young adult, between 25 and 26 years. It still goes on ... There are the standard rules, it is certain that in classical music and cinema, but also in science or medicine believes that professionals will improve with age. Do not see why the same thing can not happen in pop music. It is to learn the pass of time, not to pretend to be young forever and find a balance: there is a growing risk of becoming cynical and complacent, but also the opportunity to build on our experience " . That kind of experience that now allows Costello to recycle as skilled interviewer and television entertainer, with a TV show (recently documented on DVD) as "Spectacle" very successful marriage of music and words. Experience likely to be repeated? "It 's been a blessing and a privilege, all those great artists who have found time and desire to participate in a little show like ours. Their presence has allowed me to invite musicians are less known but that are particularly cuore.Non to being a journalist or a professional presenter I always chose partners who stimulated my curiosity, regardless of the degree of knowledge that I had against them: we had Smokey Robinson and Bruce Springsteen but Jennie Lewis, Jesse Winchester, John Prine, a nice contrast of styles. We are planning the third season, but it is difficult, we have to find musicians and television studios, align our programs with the agendas of the guests. There are a lot of problems to solve before they can revive the show. We have many ideas, but it is to see whether they can materialize within time and budget available to us: like everyone, of course, we do not have infinite resources available. " It 'time to say goodbye, and dell'arrivederci Italy, with a final curiosity. After discovering Mina (remember the "sample" disk "When I was cruel," 2002?) and have worked with Sugar, he found something else to his liking, Elvis, pop landscape in ours? "I really like Carmen Consoli : I've seen live a couple of years ago in New York, played folk songs based on Sicily. Intriguing, as is always the music that uses rhythms, colors, instruments, harmonies and moods than those we are used, producing an intensity that sometimes electrified rock hard to achieve. I thought the end was a very different thing from what I do, now I use the tools of American tradition to tell my stories. "

[Jack of All Parades]

Interesting piece[even with the haphazard translation] meriting a 'close' read. It is clear that EC has moved past SPS and is looking forward to his new album. He appears to be very excited by it's impending release as he notes that the "band's"music has changed" and that they only really play a few pieces from the SPS album; that they are not a "bluegrass group" but play more like a 'rock 'n roll outfit where the sound is very rhythmical and exciting".

Curious that he sees himself like Dylan and his approach to set lists varying the repertoire each evening 'depending on the environment and atmosphere that is created in the room." As to the way the music is played today he does not look to resort to "the lazy sounds of steel guitars" but "to use them in a rock context alongside more rhythmic arrangements." He clearly states he is not interested in genres but in the 'soul' he finds in music. He does not at all feel that his music is "akin to Americana" today. As he says "then I realized that what counts in music is the soul, not the genre. Whether it's country or r & b, to ballads, blues or rock'n'roll. So, do not share the opinion of those who today I kind of akin to artists Americana. I'm English, and tools that you find in American folklore also belong to the tradition of British and other European countries, arrived in the New World thanks to migration. Some hundreds of years old melodies and ballads resist certain time because basically tell the essence of human experience. As our lives today are different from then, things do not change: you still sings of feelings such as desire or sense of loss, celebratory music with you. That said, what I try to do is create each time a new song, not to revive an old. When you adopt an existing form or style you do to tell a story that you created. Many of the songs I write today, I believe, fishing from the past as well as from current events, things that have happened or are happening now. Like any other songwriter, novelist, director or choose to set my stories from time to time in different areas of space-time: specifically, or suggesting to the listener using certain words or certain sounds. " He seems to look forward to using horns or just an acoustic guitar or to use The Imposters or any combination of musicians on the new album. This new material for him, that he is working on now, has 'a dynamic range much larger than the previous[album]". May be closer to that "Band" template than I could have ever imagined.

I like seeing that he acknowledges that few are creative[in popular music] beyond their early youth[he cites Dylan as an exception] sound familiar Alexv? He notes that many improve and grow with age in other professions- classical music, cinema, science and medicine and that he does "not see why the same thing cannot happen in pop music. It is to learn to pass the time, not to pretend to be young forever and find a balance; there is a growing risk of becoming cynical and complacent, but also the opportunity to build on our experiences." As David Hajdu wrote in his EC piece "let the artist grow" and grow up.

Poor Deportee, you may finally have that album you are looking for and not a repeat of SP&P. Also note the recent inspiration he has drawn from an Italian artist, Carmen Consoli- whose folk songs from Sicily have given EC " a music that uses rhythms, colors, instruments, harmonies and moods that produce an intensity that sometimes electrified rock finds hard to achieve. I thought the end[result] was a very different thing from what I do, now I use the tools of American tradition to tell my stories". One can only hope he is cured of the color purple. Most encouraged and eager to hear the new album.

[johnfoyle]

Anyone here going?

[johnfoyle]

Previews ; maybe a review will appear here soon -

http://www.ilgiornale.it/roma/costello_ ... comments=1

http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... o-tra.html

[sweetest punch]

I Want You: http://www.youtube.com/watch?v=VlxUTc0E2d8
Don't Lie To Me: http://www.youtube.com/watch?v=re6IlxG4 ... re=channel

[And No Coffee Table]

Photos: http://www.blackarchives.it/search_features.php?fid=467

[Shatteredmannequin]

The article looks like the lyric sheet record sleeve that came with the Imperial Bedroom LP.

[sweetest punch]

I found this article. I expect that this is the review of the gig. Setlist seems somewhat unlikely - lot's of songs of last year's tour. Does anyone speak Italian here?


http://www.beatbopalula.it/public/post/ ... m-4526.asp

Elvis Costello [live]
Villa Adriana - Tivoli (RM)
18/07/2010
Autore Patrizio Maria

La cornice meravigliosa ed insolita di Villa Adriana a Tivoli ospita un signore britannico nato a Londra negli anni 50, inconfondibile il suo stile musicale, camaleontico e bizzarro, la sua eleganza è sottolineata da quel paio di occhialoni con la montatura nera che spesso ci fanno pensare a un Buddy Holiday dei giorni nostri. Mr. Elvis Costello, il cantautore britannico, colorato, estroverso e spesso comico si presenta nella villa romana in una situazione da ricordi, di suoni rurali che sanno di terra e cose sane. Il concerto attesissimo è sould out e quello che circonda il palco anch'esso molto elegante è qualcosa di sublime e romantico. Un inglese a Roma che presenta il suo ultimo album Secret, Profane & Sugarcane che sa di America e fiumi, di fango e whisky. Bluegrass elegantissimo, skyline dal suono Nashville, un passaggio brevissimo e forse preparato anni fa quello del signor Costello che abbrevia la strada tra l'Inghilterra e l'America. Canzoni che sono contaminazioni di letteratura nordica e influenze dylaniane, cose che il cantautore fa convivere benissimo tra loro e noi tutti siamo curiosissimi di ascoltare live.

Elvis c'è con il suo karma e il suo veganismo, con il suo charme e il suo stile che viene solleticato dai musicisti che lo accompagnano nel tour, ovvero i Sugarcane. Immancabile cappello coloniale e occhiale nero, che escono fuori dal suo vestito elegante che regge una Gibson degli anni 60', violino, contrabbasso, fisarmonica, dobro, il mandolino suonato in maniera percussiva e armonica che non fa rimpiangere la batteria suonata con le spazzole. Insomma la casina sull'albero c'è e noi siamo qui ad ascoltare con i nostri peccati. Sembrano lontani i tempi delle collaborazioni con Brian Eno, ma qui si respira forte la letteratura americana e quel suono antico da strada di Woody e Arlo Gutrie,di Johnny Cash e Dylan. She handed me a mirror, Hidden shame, Complicated shadows, How deep is the red? . L' ultimo album è molto presente nel live e Costello è bravissimo a farcelo entrare in testa.

Scambia qualche battuta simpatica e britannica con il pubblico che rimane affascinato da tale eleganza e surrealismo. Non mancano i brani classici e storici del camaleonte inglese ri-arrangiati in veste molto più raffinata e semplice. Un suono morbido che arriva e ci piace, ci rallegra e ci fa sentire quell'arietta che in questa serata torrida di luglio manca. La zattera ha compiuto il suo percorso ed ha accompagnato il pubblico di Villa Adriana fino alla fine del tragitto che è stato piacevole, diverso, storico e insolito. Per un litro di emozioni e venti canzoni ancora vale la pena di sorridere.

Elvis songwriter è un radicale libero e spassionato che gioca con semplicità e ironia tra le note che spesso altri cantautori hanno reso troppo pesanti. Un bel live, una bella atmosfera e una firma sul cuore.

Google translation:

The beautiful and unusual setting of Villa Adriana in Tivoli is home to a British man born in London in 50 years, his unique style of music, and bizarre chameleon, its elegance is underlined by this pair of black-framed glasses, which often make us think Buddy Holiday of a day. Mr. Elvis Costello, the British singer-songwriter, colorful, outgoing and often comic shows in the Roman villa in a situation in memories, sound rural land and know things healthy. The concert is awaited sould out and what surrounds the stage also very elegant is something sublime and romantic. An Englishman in Rome presented her latest album Secret, Profane & sugarcane that knows America and rivers of mud and whiskey. Bluegrass elegant, Nashville skyline from the sound, a short passage and perhaps prepared years ago that Mr. Costello that shortens the route between England and America. Songs that are contaminated by literature Nordic influences and Dylan, the songwriter does things that live well together and we are all curious to hear live.

Elvis is with his karma and his veganism, with his charm and his style is tickled by the musicians who accompany him on tour, or the sugarcane. Inevitable colonial hat and black sunglasses, which come out from his elegant dress, holding a Gibson of the 60 ', violin, bass, accordion, dobro, mandolin played in a percussive and harmonic does not regret the drums played with brushes. So the little house on the tree there and we are here to listen with our sins. Seem distant time collaborations with Brian Eno, but here is a deep breath and American literature that sound ancient road of Woody and Arlo Gutrie, Johnny Cash and Dylan. She handed me the mirror, Hidden Shame, Complicated Shadows, How deep is the red? . 'S latest album is very present in live and Costello is very good to let us come into his head.

Swap a few jokes and funny with the British public remains fascinated by the elegance and surrealism. There are plenty of classical music and historical re-arranged British chameleon as much more refined and simple. A soft sound coming and we like, we welcome and makes us feel that in this quell'arietta torrid evening of July is missing. The raft has made his career and has accompanied the public Hadrian's Villa until the end of the route which was nice, diverse, historic and unusual. One liter of emotions and twenty songs still worth a smile.

Elvis is a free radical and songwriter who played with simplicity and dispassionate irony of notes that often other songwriters have made it too heavy. A fine live, a great atmosphere and a signature on the heart.



Line-up
Elvis Costello voce, chitarra
Jerry Douglas dobro
Jim Lauderdale voce, chitarra
Dennis Crouch basso acustico
Mike Compton mandolino
Stuart Duncan violino
Jeff Taylor fisarmonica
:: :: :: :: ::
Set-list
My Resistance is Low
My All Time Doll
The Bottle Let Me Down (Merle Haggard cover)
Down Among the Wine and Spirits
Our Little Angel
Femme Fatale (The Velvet Underground cover)
I Felt The Chill Before the Winter Came
Hidden Shame
Delivery Man
The Butcher's Boy (Buell Kazee cover)
How Deep is the Red
Blame It on Cain
Indoor Fireworks
New Song (something about 5 word phrases)
She Handed Me a Mirror
There's a Story in Your Voice
Everyday I Write the Book
She Was No Good
Little Palaces
Complicated Shadows
Brilliant Mistake
Red Cotton
Crooken Line
America Without Tears
Red Shoes
The Race Is On (George Jones cover)
Sulphur to Sugarcane
Alison
(What's So Funny 'bout) Peace, Love and Understanding? (Brinsley Schwarz cover)
Scarlet Tide
Friend of the Devil (Grateful Dead cover)

[EarlManchester]

Setlist seems somewhat unlikely - lot's of songs of last year's tour. Does anyone speak Italian here?

The author seems to have copy/pasted the setlist from Beacon Theatre 2009, as reported on setlist.fm...
http://www.setlist.fm/setlist/elvis-cos ... 60f8d.html

[sweetest punch]

I Want You: http://www.youtube.com/watch?v=No9s99kBlJY

[sweetest punch]

Jimmy Standing In The Rain: http://www.youtube.com/watch?v=NLL_7b7HPqQ

[johnfoyle]

http://www.flickr.com/photos/blueroy77/ ... 448935025/

[johnfoyle]

http://www.elviscostello.com/lies-inventions/page20

18th July 2010

At Villa Adriana near Rome, Hoagy Carmichael's "My Resistance Is Low" is included in the set for the only time on the tour along with improvised performances of the unfinished song, "Put Down The Glass" and the hymn, "Under The Spreading Stanley Laurel".

The new song, "All These Strangers" is also given its first performance at this, the only Italian date of the tour.

[Man out of Time]

Curiously the post on ElvisCostello.com referring to "My resistance is low" gives credence to the set list (above) that we dismissed as a copy of that for The Beacon. However, we also need to bear in mind that this quote is taken from the section of EC.com called "lies and inventions". An example being the reference to the hymn "Under the spreading Stanley Laurel". There is no such hymn. Stanley Laurel was one half of Laurel and Hardy - a famous double act in the early days of Hollywood, in whose footsteps followed other double acts including Abbott and Costello.

[And No Coffee Table]

Some more photos:
http://www.desmaele.com/2011/10/01/elvi ... live_2010/

[Man out of Time]

Still no wiser about the setlist, but this review by Giancarlo De Chirico from Extra! Music Magazine published on July 28, 2010 gives a detailed and far more plausible account of the songs played, very unlike the one that appears above.

"LIVE REVIEW

Elvis Costello & The Sugarcanes live @ Villa Adriana - Tivoli (Roma), 18 luglio 2010

E’ sorpreso anche lui, Declan Patrick MacManus in arte Elvis Costello, dell’incanto e della bellezza assoluta del posto dove gli succede di esibirsi questa sera: Villa Adriana, Tivoli, a 20 km da Roma, in mezzo ai ruderi dell’antica Villa Romana, illuminata a giorno, e invasa da un pubblico felice di poter abbinare un nuovo incontro con Mr MacManus ad una visita dei luoghi che furono dell’imperatore Adriano.

E’ piuttosto raro vedere in tour in Europa Elvis Costello, musicista e compositore inglese (ma irlandese di origini) che adesso vive in Canada con la moglie Diana Krall, acclamata jazzista. Elvis infatti dedica molto del suo tempo alla conduzione di Spectacle, un programma tv ricco di sorprese musicali, e registra specialmente negli U.S.A., recentemente a Nashville dove ha preso forma Secret, Profane And Sugarcane, il suo ultimo album. Questa sera presenta dal vivo questo disco, insieme ad una retrospettiva fatta di vecchi successi e di incursioni nel repertorio di altri, che portano a gustosissime cover. E’ accompagnato dagli Sugarcanes, il gruppo di musicisti con cui ha inciso l’album, attrezzati di strumenti tradizionali, dal violino al mandolino, dal contrabbasso ad una chitarra dobro, più due chitarre acustiche, e senza l’apporto di una batteria. Ciò nonostante la sezione ritmica non ne risente affatto.

Si comincia subito alla grande con Mystery Train e con Blame It On Cain per poi passare al disco nuovo con Down Among The Wines And The Spirits, una ballata country blues in perfetta tradizione Nashville. Ecco che arriva New Amsterdam che prevede una coda davvero stuzzicante, la prima fra le citazioni di questa sera, una riedizione di You’ve Got To Hide Your Love Away dei Beatles! Straordinaria! Si torna alla forma ballad con Good Year For The Roses, bellissima come sempre, e con il blues acustico di Complicated Shadows, dal nuovo album.

Elvis Costello coinvolge il pubblico presente su The Angels Wanna Wear My Red Shoes e tocca il cuore di tutti con soulful ballads come How Deep Is The Red, The Delivery Man e Jimmie Standing In The Rain.

E’ il momento di un break più distensivo, ed ecco che arriva Slow Drag With Josephine, un perfetto rock and roll in stile anni Venti, subito seguito però da una struggente versione di Friend Of The Devil, un vecchio successo dei Grateful Dead, una rock ballad che si era persa nella memoria.

Sul finale torna il vecchio Elvis Costello riconoscibile a tutti: messe da parte atmosfere bluegrass e country & western, tornano a parlare al cuore ballate come Almost Blue, Everyday I Write The Book fino all’energia contagiosa di Don’t Lie To Me, un altro rock and roll ad alto potenziale.
Chiamato a gran voce da un pubblico festante, Mr MacManus ritorna in scena, esegue Sulphur To Sugarcane, una fusione di country e di blues, dal nuovo disco, una toccante versione di I Want You e - a sorpresa - Happy, un’altra cover, questa volta dei Rolling Stones.

Un concerto davvero bello, dove Elvis ci ha regalato uno spumeggiante juke box fatto di sfaccettature diverse, ma sempre all’insegna della buona musica, in grado di offrire emozioni vere e durature. "

Or in "English" via Google Translate:

"It also surprised him, Declan Patrick MacManus aka Elvis Costello, and the enchantment of the absolute beauty of the place where he's going to perform tonight: Villa Adriana, Tivoli, 20 km from Rome, in the midst of the ruins of the Villa Romana, brightly lit, and invaded by a public happy to be able to match another meeting with Mr MacManus to visit the places that were the Emperor Hadrian.

And it is quite rare to see Elvis Costello on tour in Europe, British musician and composer (but Irish-born) who now lives in Canada with his wife, Diana Krall, acclaimed jazz musician. Elvis in fact devotes much of his time to the conduct of Spectacle, a TV show full of musical surprises, especially in the USA and recorded recently in Nashville where he has taken shape Secret, Profane And Sugarcane, his latest album. This evening features live this disc, along with a retrospective of old hits and made ​​forays into the repertoire of others, leading to delicious cover. And 'accompanied by Sugarcanes, the group of musicians with whom he recorded the album, equipped with traditional instruments from the violin to mandolin, dobro from bass to guitar, plus two acoustic guitars, and without the support of a battery. Nevertheless, the rhythm section is not affected at all.

It begins immediately with the great Mystery Train and Blame It On Cain then moved to the new disk with Down Among The Wines And The Spirits, a country blues ballad tradition in perfect Nashville. Here comes New Amsterdam which provides for a truly tantalizing tail, the first between the quotes tonight, a new edition of the Beatles' You've Got To Hide Your Love Away! Extraordinary! You return to the ballad form with Good Year For The Roses, beautiful as ever, and with the acoustic blues of Complicated Shadows, from the new album.

Elvis Costello involves the audience with The Angels Wanna Wear My Red Shoes and touches the hearts of all with soulful ballads like How Deep Is The Red, The Delivery Man and Jimmie Standing In The Rain.

It 's time for a more relaxing break, and here comes the Slow Drag With Josephine, a perfect rock and roll style in the twenties, however, immediately followed by a poignant version of Friend Of The Devil, an old success of the Grateful Dead, a rock ballad that was lost in the memory.

On the final back the old Elvis Costello recognisable to everyone: put aside bluegrass and country & western atmospheres, return to speak to the heart ballads like Almost Blue, Everyday I Write The Book until the contagious energy of Don't Lie To Me, another rock and roll with high potential.

Loudly called by an audience cheering, Mr MacManus back on the scene, performs Sulphur To Sugarcane, a fusion of country and blues, from the new album, a poignant version of I Want You, and - surprise - Happy, another cover , this time by the Rolling Stones.

A really nice concert, where Elvis gave us a sparkling jukebox made ​​of different facets, but always good music, can offer real and lasting emotions."

No mention of "All These Strangers" "Put Down The Glass" or "My Resistance Is Low", either because the reviewer was unfamiliar with them, or else because they weren't played. Lies and inventions perhaps?

MOOT